Storia del cognome di San Francesco

In realtà è Martolilla il vero cognome di  S.  Francesco  e  non  D’Alessio  come  è  stato sempre detto. A richiamare recentemente l’attenzione su questo fatto è stato R. Benvenuto, in riferimento ad un atto notarile rinvenuto nell’archivio del Santuario di Paola, ove si dice che il notaio Andrea Marchese di Paola ha rogato un atto in Paola il 29 ottobre 1503, per il quale Brigida di Martolilla, figlia della defunta Vienna, dona al convento di Paola la quarta  parte  di  un  possedimento  ubicato  tra  Torano  e  Lattarico.  Di questo  atto  parla  G. PERRIMEZZI (Vita S. Francisci de Paula notis et dissertationibus illustrata, Roma 1707, vol. II, Diss. V, p. 98-99). La donatrice, sorella di S. Francesco, viene indicata con il cognome Martolilla. Ma anche nel Processo cosentino il riferimento al padre di S. Francesco viene fatto riportando il cognome Martolilla. Infatti la domanda n. 2, riferita al padre di S. Francesco, dice: In che modo nella predetta terra di Paola nacque Giacomo Martolilla, padre di fr. Francesco (CPC, f 2, p. 11). Lo stesso dicasi del teste 6 (CPC, t. 6, f. 10 p.41).

Tale cognome non era sconosciuto ai biografi, ma veniva ritenuto come un soprannome per distinguere il padre di S. Francesco da un altro parente. Martolilla sarebbe stata una trasformazione di Bartolillo, cioè figlio di Bartolo. Non si sa come mai a S. Francesco sia stato attribuito il cognome D’Alessio, che appartiene, invece, al marito della sorella Brigida, il cui figlio, Andrea D’Alessio, venne chiamato in Francia al servizio del re. I. TOSCANO dice: «Paola… fu patria di Jacopo Martolilla figliuolo di Bartolo d’Alessio, che trahea origine da nobili Cosentini: a cui fu mestieri servirsi del cognome di Bartolillo, nome del Padre, per distinguersi da un altro Jacopo parimenti d’Alessio suo stretto parente: così che poscia corrotto il nome di Bartolillo, fu chiamato da tutti Jacopo Martolilla» (Della vita, virtù, miracoli, ed Istituto di S. Francesco di Paola, fondatore dell’Ordine de’ Minimi, Venezia 1691, l. I, c. I, p. 2). Anche il PERRIMEZZI (Vita S. Francisci, Diss.  IV: De  gentilitia  Sancti  Francisci  de  Paula  Familia, p.  56-81), G.  ROBERTI  (S. Francesco di Paola fondatore dell’Ordine dei Minimi (1416-1507). Storia della sua vita, I ed. Roma 1963, p. 61-62) e il GALUZZI (Origini, p.13), riportano le stesse informazioni senza però porsi la questione della verità di questa discendenza. Viene ignorato il LANOVIO, il quale sostiene invece che il cognome sia Martolilla ed esclude categoricamente che questo sia una deformazione di Bartolillo e sostiene ancora che non si può avere una discendenza da una famiglia D’Alessio, non attestata nelle cronache dell’Ordine (Chronicon, p. 2); e viene ignorato anche D. VAN PAPENBROECK, che ricostruisce la parentela di S. Francesco, attribuendogli il cognome di Martolilla, mentre quello di D’Alessio è dato al marito di Brigida Martolilla (Supplementum historicum ad acta S. Francisci de Paula: Acta Sanctorum Aprilis, I, Antuerpiae 1675, p. 210-213). Quanti si schierano a favore del cognome D’Alessio, accettano la spiegazione offerta dal Toscano senza passarla al vaglio critico, accusando gli autori di opinione diversa di avere alterato i dati della storia. A. D’Amico (Dissertationes epistolares ad Amicum directae, quibus stemma, et Patria Divi Francisci Alessij de Paula vindicatur, Messina 1693) sostiene che il Lanovio, «novitatis sector», abbia offuscato le notizie storiche della sua famiglia religiosa (p. 58). Ipotizza, poi, che il  Paolano  si  sia  recato  in  Sicilia  per  visitare  alcuni  suoi  parenti, discendenti o imparentati con la famiglia D’Alessio.

GIUSEPPE FIORINI MOROSINI, Il Carisma penitenziale dell’Ordine dei Minimi, p. 17 nota 52.

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