Esercizi in preparazione alla Quaresima 2020

Solo un cuore libero

può accogliere la grazia di Dio

Si è concluso anche quest’anno il cammino di meditazione e preghiera insieme a S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo della diocesi di Reggio Calabria-Bova. Per il terzo anno consecutivo S. E. ci ha dedicato il suo tempo, ci ha offerto il suo lavoro, ci ha rinnovato la sua vicinanza e gliene siamo grate. Gli Esercizi Spirituali 2020 che hanno avuto come tema La penitenza itinerario di liberazione sono iniziati giorno 8 pomeriggio alle 18,00, con la celebrazione del Vespro e la prima meditazione, e sono terminati giorno 13 con l’ultima meditazione. L’idea iniziale era quella che queste giornate avessero luogo in Quaresima ma a causa dei molti impegni dell’Arcivescovo non è stato possibile. Siamo comunque molto felici che abbiano avuto luogo a ridosso dell’inizio di questo tempo forte perché potranno servire a quanti parteciperanno, nonché alla nostra Comunità, per arrivarvi sempre più preparati.

Ringraziamo sua Eccellenza di tutto cuore perché, nonostante i molteplici doveri, è riuscito a ritagliarsi uno spazio di tempo per la nostra Comunità e per i fedeli che hanno partecipato agli incontri.

Le meditazioni sono partite dalla Scala di Giacobbe, di cui ci racconta la Genesi: la Scala ove Giacobbe vide scendere e salire gli angeli dal Cielo; la Scala che conduce a Dio. Questa Scala è stata sempre vista nella tradizione cristiana come la preghiera che unisce a Dio, come quel percorso arduo, ma che vale la pena percorrere.

Analizzando nelle varie meditazioni le quattro stesure della Regola dell’Ordine, Mons. Morosini ha tratteggiato il cammino che San Francesco ha proposto ai suoi figli spirituali, guardandolo in quest’ottica di liberazione. Gli elementi della vita quaresimale: penitenza, digiuno e astinenza, preghiera, silenzio evangelico, riconciliazione, sono delle armi potentissime per sconfiggere i nemici dell’anima ovvero il demonio, il mondo e la carne (intesa come l’umanità ferita dal peccato e debilitata) e liberare l’uomo da inutili affanni che lo appesantiscono e non gli consentono di camminare verso l’incontro con Dio. Tanti legacci, o attaccamenti che ci portiamo dietro, anche a piccole cose, o agli affetti, o alle nostre idee, rappresentano spesso delle vere catene per la nostra anima che è resa schiava. Durante le meditazioni, Mons. Morosini, ha più volte portato esempi relativi alle nostre realtà, dimostrando come, un uomo vissuto oltre seicento anni fa, appaia così moderno e così efficace nella sua proposta di vita da poter essere presentato anche ai fedeli di questo tempo come esempio imitabile.

Sua Eccellenza ha anche rimarcato il concetto che la penitenza non può essere accostata alla tristezza, all’obbligo, alla costrizione, perché è esattamente l’inverso! Quando digiuni profumati il capo, ci esorta il Signore nel Vangelo: perché hai intrapreso il cammino di liberazione, ti stai distaccando da tutto ciò che ti limita, che ti impedisce di prendere il volo nella tua vita interiore, stai slegando il cuore che si è attaccato alle logiche mondane. La penitenza porta alla gioia, perché porta alla liberazione e solo un cuore libero può pregare, ossia mettersi in dialogo con Dio, andare verso di Lui, incontrarlo. Solo un cuore libero può accogliere la Grazia di Dio.

Mons. Morosini si è detto molto contento della possibilità che questi appuntamenti gli stanno fornendo per approfondire la nostra spiritualità Minima e soprattutto la figura del nostro Fondatore, che si augura di poter vedere presto libera da quel cliché che da secoli lo accompagna e lo riduce ad un grande taumaturgo, non cogliendo la portata del suo insegnamento. Speriamo anche noi che San Francesco possa essere restituito al popolo di Dio quale maestro di vita spirituale che ha molto da dire, da insegnare a tutti, non solo ai membri della sua famiglia religiosa ma a tutti i fedeli che cercano nei santi l’esempio, ma anche la guida per seguire Cristo Gesù.

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